- Il Lingotto compie 100 anni ed emoziona per la sua storia che è insieme architettura, società, industria e memoria italiane. Il Lingotto è stato il monumento Fiat con la sua pista ovale sul tetto e le rampe elicoidali sulle quali sono salite svelte le macchine in prova o dove a sorpresa si è accalcata la gente di Torino per un ultimo saluto a Gianni Agnelli. Per non dire degli uffici sottostanti, dove è stato deciso nel bene e nel male una parte del nostro Novecento.
Il Lingotto non è più Fiat da tempo, ultimo pezzo a essere venduto è stato l’edificio di via Nizza 250 l’anno scorso. Un addio a Torino in nome di Stellantis e di una fusione con i francesi di Psa al comando. Decisione di Famiglia, con al governo ormai la quinta generazione di casa Agnelli.
Eppure.
Al Lingotto dei 100 anni ha saputo ridare emozione Olivier François, ultimo boss di Fiat, un highlander sopravvissuto a due fusioni e a due padroni come Sergio Marchionne e Carlos Tavares (qui potrebbe essere servito avere in tasca un passaporto francese, comunque tutti gli altri suoi omologhi senza sono saltati da un pezzo). Highlander capace di miracoli anche senza avere avuto molti prodotti a disposizione nella sua carriera in Lancia, Chrysler e Fiat. Vecchia storia che lui ha riadattato insieme ai writer di Hollywood (oggi giustamente in sciopero) facendo frequentare il cinema ai suoi marchi. E sfruttando con intelligenza quella immensa forza comunicativa globale.
In un breve video girato sul Lingotto insieme a Ginevra Elkann, presidentessa della Pinacoteca Agnelli (per fortuna rimasta fra quelle mura), François fa certo del marketing: il Lingotto diventa di colpo “manifesto per le Fiat del futuro”, “ispirazione” di nuovi modelli che vedremo a partire dalla fine di quest’anno e per le quali getta qualche osso in grafica. Lingotto come di nuovo casa Fiat senza più esserlo, per scelta (non sua).
Però questo marketing lo sa fare. Il Lingotto torna magico per un momento nell’immaginario e trasmette l’idea che Fiat – sinonimo di storia d’Italia – avrà il suo sol dell’avvenire. Fate la tara a quel che scrivo, ma il video è da vedere, ecco qui.
Insomma, Flaubert diceva una cosa tipo: tutto ciò che s’inventa è vero. E la poesia è una cosa precisa quanto la geometria. Giusto perché Olivier si tiene stretto il passaporto francese.
La buona notizia è che finalmente, dopo 12 anni di gestazione, vedranno la luce Topolino e 600.