CO2, ero scarso in chimica al liceo classico e solo il più piccolo dei miei figli è stato più scarso di me. CO2, non è la materia di cui son fatti i sogni, anche se alcuni si chiamano automobili. Che più sono potenti e lucenti, e più sono stati la formula Sogni &CO2, almeno fino all’alba della transizione elettrica.

CO2, il ceo di Stellantis Carlos Tavares si è detto contrario a cambiare le regole sulle emissioni di anidride carbonica alla vigilia dell’entrata in vigore dei nuovi limiti. In Europa, dal 2025, 94 grammi per chilometro, dagli attuali 116. Ogni costruttore dovrà rispettare questa media nel venduto della sua gamma, e per farlo serve abbassarla. Come? Essere un piccolo chimico per rendere più appetibili ai consumatori modelli a batteria, elettrici in primis ma anche ibridi. Quelli per capirci che consumano e producono meno anidride carbonica, la madre di tutte le emissioni.

CO2, “sarebbe surreale” dice Tavares dopo che a questa gara ci siamo dovuti preparare “tutti per anni. Ora si corre”. Acea, l’associazione dei costruttori operanti in Europa da cui Tavares ha portato via Stellantis nel 2022 sbattendo la porta con l’accusa di non pesare nelle scelte della politica di Bruxelles, ammonisce adesso che, per le nuove regole di CO2, si rischiano multe per sforamento fino a 15 miliardi di euro. E dunque chiede uno slittamento di un paio d’anni. La colpa, dice Luca de Meo, ceo del gruppo Renault e presidente di Acea, è del mercato delle elettriche, le cui vendite crescono della metà rispetto a quanto programmato o sperato dall’industria. Renault, per essere completi, è pioniere nelle zero emissioni.

CO2, il problema è che ognuno lo ha fatto a modo suo il piccolo chimico. Sull’elettrificazione c’è chi ha frenato, chi ha accelerato, chi ha sorpassato sulla corsia d’emergenza come Tavares accordandosi con Leapmotor, uno dei vituperati nemici cinesi, chi ha sbagliato formula sull’ibrido serio (non il mild) che aiuta a ridurre le emissioni. Resto scarso in chimica, ma c’è un dato in un recente rapporto di Dataforce su come sono oggi posizionati i costruttori nella gara, che racconta un mondo di stop and go e che rimanda un po’, come si dice in amore, a una mancanza di chimica fra noi e l’ambiente.

CO2, sui nuovi limiti 2025 Toyota è più vicina di altri costruttori per rientrarci grazie alla sua gamma full hybrid e plug-in, nonostante sia molto indietro nell’elettrico. Quando il colosso jap negli anni 90 puntò sulla formula dell’ibrido, innovazione sulla quale ha perso un sacco di soldi per anni, fu quasi derisa dai concorrenti. Sarà che non capisco niente di chimica, ma la storia dell’auto elettrica di oggi mi sembra assomigli tanto (il discorso vale anche per loro). Mi affido a Primo Levi, chimico maestro di parole, per cercare di capire Tavares e i suoi fratelli: “La chimica è l’arte di separare, pesare e distinguere”.

PS Tavares ha parlato alla France Presse dopo che de Meo aveva parlato a France Inter. Mmm, sembrano due atomi che si scontrano. A bassa energia, infatti si respingono

@fpatfpat

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