La Tesla di Elon Musk è considerata in America un po’ come la Volvo negli anni ’80, ho letto qualche tempo fa sul libro di non ricordo più quale scrittore statunitense. Credo intendesse Tesla auto alla moda, come lo erano le Volvo in particolare per l’intellighenzia made in Usa, tant’è che all’epoca una wagon svedese non mancava mai nei film di Woody Allen.

Oggi Tesla è sinonimo di elettrica super, dunque è ancora più “cool”. Per ambientalisti veri e presunti, per gente di spettacolo e del cinema, per coloro che abitando sulle coste East and West continuano a votare (sempre meno) qualsiasi candidato democratico alla Casa Bianca. E per chi è benestante, sebbene Musk sia stato costretto nell’ultimo anno e mezzo a democratizzare un po’ le sue elettriche molto tech ed efficienti, con tagli ai listini mediamente del 20% e scatenare una guerra dei prezzi mondiale.

Ma quanto negli Usa – e a seguire in Europa, tutti pazzi di mode americane – Tesla è ancora “cool”, o almeno in quella stessa percezione progressista con cui lo era una Volvo 244 di quarant’anni fa? All’inizio dell’estate, il New York Times segnalava i crescenti mal di pancia di clienti del marchio a causa dello schieramento del suo patron Musk a fianco di Donald Trump. “Cool” non vuol dire di sinistra in America, ma certo ce ne vuole per digerire quei due che diventano inseparabili compagni di merenda. Fino al merendone dell’incoronazione dell’imprenditore come “super genio”, nel giorno della vittoria presidenziale.

E se Tesla diventasse nell’immaginario un’auto di destra? Musk se ne può fottere altamente. La società vale di nuovo mille miliardi di dollari, eppoi con Trump alla Casa Bianca, per lui qualsiasi cosa sarà lecita. Se anche perdesse, come altri costruttori, gli incentivi all’acquisto di auto elettriche (il vice di Trump, JD Vance, aveva già proposto di spostare quegli stessi 7.500 dollari di agevolazioni sull’acquisto dalle elettriche alle auto benzina e diesel, raccontavo su Quattroruote tempo fa), Musk potrà contare su più lucrosi contratti governativi per la sua Space X con la Nasa. Già in essere con l’amministrazione Biden, ma dai quali adesso rischia di essere tagliato definitivamente fuori il suo rivale nella corsa allo spazio Jeff Bezos.

Tesla di destra? Non è solo un giochino. In America, ben prima del merendone Trump-Musk, alcuni proprietari di Tesla hanno sentito la necessità di attaccare sulla loro auto un adesivo con la scritta “I bought before Elon went crazy”. A settembre, secondo una ricerca di S&P Mobility, nella contea di Santa Clara, cuore della Silicon Valley, le vendite delle elettriche di Musk sono diminuite del 22% fra gennaio e luglio, mentre quelle di marchi rivali sono cresciute del 44%. Numeri dovuti al calo di reputazione di Musk nella sua versione trumpiana di ferro, dice lo studio, spingendo gli acquirenti di veicoli a zero emissioni fra le braccia della concorrenza.

E che ciò succeda nel posto considerato il più “cool” del mondo, dove Tesla è nata, è un segnale davvero “cool”, vedi mai che faccia tendenza.

PS A proposito di destre. Nella periferia italiana dove di auto elettriche non frega quasi niente a nessuno, al solito Giorgia Meloni vede lungo più di Matteo Salvini e sposa in anticipo Musk, poi Trump. Il primo resta, il secondo passerà. Cari prossimi clienti italiani di Tesla, meditate e meditate. Anche se non vivete nella Silicon Valley.

@fpatfpat

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