Auto 2025, Helenio Herrera, l’allenatore della mia più grande Inter, diceva alla squadra: “Se non sapete cosa fare, date la palla a Suarez”. Luisito è morto nell’estate del 2023 e io non saprei più a chi dare la palla, per cui azzardo alcune previsioni da non leggere. Se poi leggete, peggio per voi.

Auto 2025: Luca de Meo. L’amministratore delegato di Renault è rimasto da solo a Parigi, automobilisticamente parlando, per abbandono nel campo avverso di Carlos Tavares. Per sua insperata fortuna, presto sarà lasciato solo anche da Nissan, sulla via della fusione con Honda. Certo, gli rimangono i soci cinesi di Geely e la possibilità di cercare migliori compagnie, una volta uscito di scena l’incomodo partner giapponese. Ma ora il problema, se è un problema, è che qualcuno vedrebbe bene de Meo alla guida di Stellantis nel 2025. Chi glielo fa fare col casino che c’è lì? Solo una ambizione da globo terracqueo (copyright Meloni) vincolata a una decisione alla Roi Soleil di Emmanuel Macron (azionista di Renault e di Stellantis, molto incasinato anche lui in questo momento) potrebbero spingerlo fra le braccia di John Elkann. Il che fare (copyright Lenin) di de Meo è tutto qui.

Auto 2025: affari sporchi. Fare soldi con la CO2, che bellezza. Se la Commissione europea non rinvia le multe (ma credo che lo farà) per i costruttori che non rispetteranno a fine anno i nuovi limiti alle emissioni di anidride carbonica, molti di loro dovranno acquistare crediti virtuosi da altri produttori che ne hanno grazie alle loro elettriche. Un modo per ridurre i danni, perché le multe prevedono 95 euro da pagare per ogni grammo per chilometro di CO2 in eccesso: Acea stima un botto da 15 miliardi di penali, cose da pensiero solare (copyright Giuli), anche se è così che si fa politica. Fortuna (lungimiranza) vuole che per esempio Tesla e Byd, gran piazzisti di elettriche e il secondo anche di ibride plug-in, abbiano da vendere i propri crediti in abbondanza e guadagnare più di quanto fatto finora con lo stesso sistema. Gli analisti di Barclays stimavano nel settembre scorso che il costo di un credito per un solo grammo di CO2 è di 20 euro. Un quinto della multa: ecco il migliore affare del 2025, altro che Toro.

Auto 2025: elettriche in saldo. Fra multe da CO2 e crediti per le emissioni, l’auto elettrica potrebbe diventare l’acquisto più conveniente dell’anno. Chi è indietro sulla tabella di marcia green della Commissione europea, come la maggior parte dei costruttori, più veicoli a zero emissioni riuscirà a vendere nel 2025, meno rischierà multe. Anche vendendo Bev in perdita (come già succede), con sconti da piangere e senza incentivi pubblici (latitanti ovunque), magari recuperando qualcosa alzando i prezzi dei modelli endotermici e dei mild hybrid. Consumatori, restate affamati (copyright Jobs), le vie delle elettriche non sono finite.

Auto 2025: Elon Musk. Il proprietario di Tesla (quanto suona riduttivo definirlo così oggi, accidenti) ormai “endorsa” nazisti e fascisti in Germania, in Italia, in Gran Bretagna e negazionisti ovunque, vivendo di luce riflessa a fianco di Donald Trump. Ma chissà se in questa posizione dura quanto Steve Bannon, l’ideologo del primo Trump, messo da parte una volta al potere. Certo, a differenza di Bannon, Musk ha dalla sua una montagna di soldi, però con Tesla balla da solo. Pensate se nascesse un movimento tipo #boycottTesla a causa dei suoi endorsement. In fondo sarebbe il trionfo della totale libertà d’espressione, la stessa da lui invocata ogni giorno sul disastrato X. Contro la dittatura del politicamente corretto (copyright Vannacci), #booycottTesla. Buon anno.

@fpatfpat

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