C’è una sola elettrica che si vende. E non è un’auto. E’ la Renault Twizy ed è un quadriciclo. Nel 2012 si sono vendute 1.545 Twizy in Italia e circa 9.015 in Europa. Il nostro Paese è il terzo mercato per la piccola a batterie, dopo Germania e Francia. Considerando che in Italia nel 2012 si sono vendute in totale 520 auto elettriche, il conto è subito fatto: Twizy che ripeto, auto non è, vende il triplo delle elettriche più grandi. A inizio 2013 la piccola francese in Italia rallenta: 129 unità vendute nei primi 4 mesi contro le 133 di auto elettriche totali (alcune acquistate con i pochi incentivi a disposizione dei clienti privati). Un risultato comunque positivo.

Lo dico subito: giudico la Twizy un veicolo intelligente per di più a emissioni zero come piace a me, ma non la comprerei. Per un motivo: guido tutti i giorni uno scooter e la Twizy non mi consentirebbe la stessa agilità nel traffico. E in una città come Roma è fondamentale. Ho provato poi di nuovo la Twizy nei giorni scorsi in una anomala giornata pre estiva in Francia con una temperatura di circa 10°, vento e qualche goccia di vento: ebbene, mi sento più coperto e riparato dal mio scooter che sulla Twizy. Se poi qualcuno si siede dietro (con buone doti di agilità) la protezione del parabrezza e della portiera (chiamiamola così …) senza finestrino è ridotta al minimo. Lo ripeto, meglio lo scooter anche dietro. Il prezzo poi non è ridotto: in media in Italia è venduta a 8.800 euro. Ai quali sia aggiunge il canone mensile (a partire da 50 euro) delle batterie. Non è poco. Allo stesso prezzo si può acquistare una Renault Twingo. L’Honda SH150, lo scooter più venduto in Italia, costa 3.250 euro.

Opinione da integralista delle due ruote, perché la Twizy al grande pubblico piace. Chiunque sento, che non abbia uno scooter o una moto e con una gran voglia di abbandonare l’auto, ne vorrebbe una. Per quello che ho scritto lunedì nelle pagine del Corriere della Sera: “[…] Ad attirare è l’immagine di sicurezza: chi ha paura dello scooter trova nelle sue quattro ruote, nel telaio con 4 freni a disco, nell’airbag anteriore e nelle cinture di sicurezza a 4 (avanti) e 3 (dietro) punti di ancoraggio, un senso di protezione. Tanto più se le portiere, solo opzionali (600 euro), sono scelte da quasi tutti i clienti [… ]”.

Senza se e con un “ma” … dove ricaricare la batteria a fine giornata? Perché il problema è sempre lo stesso: le Amministrazioni da questo orecchio non ci sentono e le colonnine di ricarica sono un miraggio di un Paese migliore (magari come gli Stati Uniti dove se presti dei soldi a un’azienda che produce auto elettriche spesso tornano indietro). Peccato, perché con una rete diffusa di punti di ricarica con Twizy (a patto di venderla a un prezzo più basso) si potrebbe spostare molta mobilità su veicoli piccoli, poco ingombranti e a zero emissioni. Le città sarebbero più smart e il mio slalom nel traffico più semplice.

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