Al Salone di Ginevra 2015, l’Alfa Romeo si è presentata con la 4C spider, novità europea dopo l’esordio al salone di Detroit nel gennaio scorso. Bella come (quasi) tutte le aperte, la 4C spider è però novità fino a un certo punto: derivazione della coupé, tiratura limitata, bandiera ma non auto da rivoluzione per il marchio. Ancora in caduta libera per vendite in Europa, -9,4% in gennaio, meno 8,6% nel 2014.

Per provare a capire dove va l’Alfa Romeo di Marchionne bisogna aspettare il 24 giugno, quando sarà svelata la berlina che si vuole della rinascita. Di lei si è parlato tanto, sospettata di chiamarsi Giulia come forse la più famosa delle Alfa, anche se Marchionne al Salone ha confermato il dubbio: “Non sono sicuro che la Giulia si chiamerà Giulia”.  Deve ancora decidersi, insomma.

Non ci sarebbe da stupirsi se la chiamasse Alfa 100, per celebrare degnamente il centenario di Alfa Romeo. Nel 1985, l’Iri proprietaria del marchio del biscione, onorò il settantacinquesimo compleanno con l’Alfa 75, riciclando molte componenti della Giulietta. Erano tempi bui e mancavano soldi, la 75 se la cavò comunque bene sul mercato.

L’Alfa Romeo 100 (o Giulia, se si vive solo due volte) sarà invece tutta nuova, fatta nello stabilimento di Cassino rimodernato, e messa in produzione da fine anno se andrà bene. Marchionne ha promesso investimenti per 5 miliardi di euro sull’Alfa Romeo entro il 2018: non l’ha ancora trovati, motivo in più per seguirlo passo dopo passo. Anche perché al Salone ha aggiunto che sono “tutti impegni che richiederanno assunzioni”. Come a Melfi.

(Nella foto, Adrenalina, opera dalla mostra “Colori&Motori” di Papito e Fabrizio Gavatorta, pittori di ispirazione pop, dall’ottobre scorso alla Mirafiori Galerie, spazio permanente dedicato all’arte contemporanea ospitato all’interno del Mirafiori Motor Village di Torino. Per gentile concessione).

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