Quali nuovi scenari dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca? Uno di questi – è noto – parte dai nuovi rapporti fra Stati Uniti e Messico, dove molti costruttori di auto hanno investito, come Ford, Fca, Gm, Nissan Volkswagen e Toyota, altri – come Kia e Bmw – che stanno seriamente pensando di spostare lì una parte della loro produzione.

Insomma, molte nubi sembrano addensarsi sui piani produttivi concepiti dai grandi marchi mondiali, anche se molti pensano che il Trump presidente dovrà per forza di cose rivedere molte delle posizioni estreme sostenute dal Trump candidato.

La Fifa, paradossalmente, potrebbe venire in soccorso al mondo dell’auto, dopo averne incassato per anni i benefici a titolo di sponsorship delle manifestazioni internazionali più importanti. Come? Si vocifera da più parti che l’edizione 2026 dei mondiali di calcio verrà assegnata a un membro della CONCACAF, la Confederazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi. Ancora più insistenti sono le voci che parlano di un’assegnazione congiunta Canada-USA-Messico, che comporterebbe la necessità di sforzi comuni non solo di carattere logistico-organizzativo ma, per forza di cose, anche economico.

Considerando che la scelta sul luogo che ospiterà l’edizione dei mondiali 2026 cadrà proprio nel pieno della presidenza Trump (si parla del 2018), l’ipotesi di assegnazione congiunta potrebbe in qualche modo limare molte delle asperità programmatiche che hanno caratterizzato i discorsi della campagna elettorale del nuovo presidente che, in nome del business, potrebbe effettuare quei cambi di direzione ai quali i politici sanno ricorrere all’occorrenza. Pecunia non olet: e questo the Donald lo sa molto bene…

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