E’ stato finalmente presentato il piano Marchionne, l’atteso impegno industriale quinquennale di FCA, per chi non è ancora abituato alla sigla, Fiat – Chrysler. Non entro nei meriti dei volumi indicati (solo quelli di Maserati mi sembrano realmente raggiungibili, oltre che a quelli di Ferrari che resteranno tali e quali), spero nel reale rilancio di Alfa Romeo ma voglio concentrare l’attenzione qui su altro: le strategie illustrate da Bob Lee, responsabile del powertrain che potete trovare in questa pagina web.
Obiettivi di vendita a parte, i piani sul powertrain sembra la parte più debole del piano presentato da Sergio Marchionne. Come si fa a parlare di strategie future senza vera innovazione? Le slides sono vaghe, le parole spesso generiche, i diagrammi di stime senza, o quasi valore: di strategico c’è ben poco, se non i commenti finali. Come il, “electrification has been over-blown by the media” che suona più o meno come le elettriche sono un fenomeno costruito dai media. Come se tutte le altre Case impegnate sull’auto elettrica siano solo un fenomeno virtuale visto alla TV. Parole, quelle di Lee, a ribadire quello che Marchionne dice da tempo: FCA non avrà elettriche. Punto e basta.
Stesso verdetto tocca alle ibride: “The market continues to be primarily driven by regulatory requirements“, racconta Bob Lee, ovvero le ibride sono oggi prodotte solo perché le normative lo costringono. Per questo solo nel 2016 si vedrà la prima ibrida plug-in del gruppo: sarà la grande monovolume Chrysler Town&Country (una sorta di Voyager) e nel 2017 sarà il momento di un suv. Ripeto: solo nel 2016. Peccato che già oggi Mitsubishi, Toyota e Volvo, abbiano in listino vetture ibride plug-in. Negli Stati Uniti vetture di questo tipo sono vendute sia da Gm, con Chevrolet, che da Ford. Eppure Bob Lee non le ritiene fondamentali. Meglio, si legge nella slide precedente, puntare sul metano: “CNG can play a significant role in reducing emissions and dependence on oil“.
Ecco allora che il grande sforzo di FCA in termini di powertrain è l’adozione da qui al 2018 del cambio automatico a 8 o 9 rapporti. A me sembra troppo poco.
PS: A salvarsi, anche in questo caso, sarebbe solo Maserati: i motori saranno Ferrari. Una garanzia.
[…] Quello che realmente penalizza la FCA non è più la Ferrari che, dopo una prolungata pressione lobbistica, l’Epa ha accettato di classificare come costruttore indipendente, con largo anticipo sullo scorporo e il lancio in borsa, e con l’effetto di rinviare le sanzioni per eccesso di emissioni. E’ piuttosto la mancanza nei listini di vetture alternative, che bilancino ad esempio i consumi dei grandi suv e pickup della Dodge, ad appesantire il bilancio della casa di Marchionne. […]