La Fiat 500 ha ricevuto il primo, leggero restyling, a 8 anni dalla presentazione. E ora che è stata battezzata come la “nuova 500”, resterà sul mercato almeno altri tre anni: il piano industriale presentato l’anno scorso da Sergio Marchionne, che copriva l’orizzonte fino al 2018, non faceva menzione di una sostituta. Dal 2007 al 2019 (ipotizziamo) passano 12 anni: nello stesso intervallo, i coreani del gruppo Hyundai-Kia fanno in tempo a compiere due cicli prodotto completi, ossia presentano un’auto, al quinto anno la sostituiscono con una nuova, e al decimo sono già pronti con la terza. La Hyundai Tucson, che nel 2015 sostituisce la ix35 del 2010, è solo l’esempio più recente.

In casa Fiat, invece, la longevità sta diventando un vizio: la Punto, con i suoi vari restyling, è in vendita dal 2005 e ci resterà almeno fino all’anno prossimo. Una vecchiaia che la Opel ha giudicato insopportabile, e infatti la cugina Corsa nata dallo stesso progetto è stata profondamente rinnovata l’anno scorso. In generale, per la maggior parte dei costruttori, sette anni è il tempo corretto di permanenza sul mercato.

Diradando gli interventi di rinnovamento della gamma, la Fiat certamente risparmia. Allo stesso tempo però rischia di avere sul mercato modelli non all’altezza della concorrenza – l’esempio delle tre stelle nell’ultimo crash test della Panda Cross è emblematico – e allunga la fase di invecchiamento dei modelli, quella in cui vendono di meno, se è vero che i picchi si raggiungono nei primi due anni dalla commercializzazione, e poi dopo 3-4 anni in occasione del restyling e del rilancio su giornali e tv.

Ma, almeno con la 500, delle curve di vendita la Fiat può infischiarsene. Secondo il responsabile Emea del marchio, Luca Napolitano, il successo commerciale della 500 va completamente fuori dagli schemi classici. Vendite sempre in salita dal 2007 e picco massimo nel 2014.

Commenti
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    Concordo in parte, in realtá la longivitá dipende da modello a modello, guardate porsche 911 “squadra che vince non si cambia”

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    Sorprende che anche con questo restyling non sia stata pensata una versione a metano considerando la base comune con la Fiat Panda e la Ypsilon che la versione a gpl c’è con Fiat non manca occasione per definirsi leader nel metano. Una versione con il 0,9 TwinAir a metano ma pure una versione “pepata” con il 1.4 da 120 NP non sarebbero quindi per nulla campate per aria. Una non piccola incongruenza e poi l’interesse del mercato ci sarebbe tutto.
    Sul fatto della “longevità” dei prodotti, Fiat sconta inevitabilmente una situazione di stallo di almeno un decennio fra crisi globale e la crisi della casa che era sull’orlo del precipizio.

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