Lo so che la nuova Fiat Tipo non sembra un’auto da sogno, meno che mai mentre sono intento a rileggere una biografia sulle innovazioni di Elon Musk, patron di Tesla. Ma più che domandarsi perché mai il vecchio nome Tipo sia stato recuperato dall’archivio per una nuova berlina tre volumi fatta in Turchia e spedita sui mercati da dicembre, vale la pena interrogarsi sulla madre di tutte le domande: la venderanno un’auto dall’aria così tradizionale con quel bagagliaio che fa tanto anni 70?
La Fiat Tipo nasce dopo un’annosa discussione a Torino (tradotta probabilmente anche ad Auburn Hills) sulla necessità o meno di provare a copiare l’avventura a lieto fine della Dacia del gruppo Renault, il marchio low cost lanciato nel 2004 con la Logan.
Casa Fiat ai tempi di Marchionne: si fa, non si fa, se è low cost meglio non dirlo, recuperiamo il marchio Autobianchi, lasciamo perdere. Ma alla fine, è Fiat Tipo. Tratti distintivi: un prezzo d’attacco da 12.500 euro e un bagagliaio enorme, 520 litri, per un’auto lunga 4 metri e 54 centimetri, prossimamente declinata in versione station wagon e due volumi.
Il modello Dacia – un progetto strategico nell’idea del presidente di allora Louis Schweitzer – fu lanciato nel 2004 con un’altra berlina tre volumi, la Logan. Ma si era in un altro mondo, così come è un altro ancora quello Dacia di oggi, che vale più del 20% delle vendite globali del gruppo Renault (dati primo semestre 2015).
Francamente, l’impressione è che l’operazione Fiat non sia altrettanto strategica, ma un modo per fare con la Tipo qualche numero contando sui bassi costi di produzione di Bursa e senza investire soldi che non ci sono. Eppoi: un giorno Fiat Tipo, un altro Fiat 124 spider, domani chissà…
Fiat Tipo? Faccio qualche telefonata a dei concessionari in giro per l’Italia con cui sono in confidenza e la risposta unanime è che, secondo loro, la venderanno. Uno mi sfotte pure: “Tu sei di sinistra e non sai che la forbice si è allargata con la crisi? Chi stava bene, sta meglio; chi stava male, sta peggio. A 12.500 euro non ci prendi nemmeno un usato comparabile per una famiglia!”.
Obietto che mi sembra una macchina vecchia con quel terzo volume, forse i tassisti (turchi, quelli nostri guidano ibrido), forse nemmeno in Cina la vogliono più… “Guardati i dati”, mi fa un altro concessionario. Vabbè, studio e mi viene un colpo di tosse: in Cina, nei primi 8 mesi dell’anno, le prime tre auto più vendute sono state la Wuling Hongguang, una monovolume, ed ecco la Volkswagen Lavida e la Buick Excelle, berline a tre volumi. Tiè.
Studio ancora le sorti della Fiat Tipo e vedo che (dati settembre 2015) le berline non sono morte nemmeno sui mercati dell’est europeo. In Polonia e in Ungheria, la seconda macchina più venduta è la Skoda Octavia tre volumi, in Romania la prima è ancora la Dacia Logan tre volumi. Torno a leggere Musk, che è meglio.
[…] Non bisogna essere per forza appassionati di calcio per sapere chi è Michel Platini, presidente dell’UEFA, Le Roy ai tempi in cui giocava, quegli anni ottanta nei quali con la Juventus dell’Avvocato vinceva scudetti e coppe a ripetizione. Un po’ come la Fiat con i suoi modelli più commerciali, la Uno e la Panda su tutti. E, alla fine del decennio, la Tipo, della quale proprio in questi giorni la (ex) casa torinese sta lanciando sul mercato la nuova versione. […]