Torno da un lungo viaggio negli Stati Uniti. Ho passato anche qualche giorno a Palo Alto. Nella cittadina, cuore della Silicon Valley, è in atto una sfida niente male. La giocano Nissan e Toyota. Entrambe hanno aperto da qualche giorno dei centri di ricerca e sviluppo dedicati all’intelligenza artificiale. Obiettivo arrivare all’auto-robot prima degli altri.
Per farlo hanno deciso di “arruolare” tecnici militari o comunque di agenzie governative. Ha iniziato Nissan che nel 2013 ha strappato alla Nasa, Maarten Sierhius dove si occupa di intelligenza artificiale legata alle spedizioni spaziali, tecnico che per la rivista Fast Company è tra le 100 persone più creative al mondo.
Toyota non è stata a guardare e ha messo tutto nelle mani di Gill Pratt, ex Darpa, l’agenzia militare per la difesa. Il Pentagono tanto per capirci. A lui Akio Toyoda ha affidato un portafoglio niente male: 1 miliardo di dollari per i primi 5 anni di attività, ai quali si aggiungono 50 milioni di finanziamento destinati ai centri di ricerca della stessa Università di Stanford (Palo Alto) e del Mit, Massachusetts Institute of Technology.
L’approccio dei due è completamente differente: Sierhius è un tipo estroverso e dall’entusiasmo contagioso e sposa in pieno il progetto del big boss Carlos Ghosn ovvero, arrivare a lanciare nei prossimi 4 anni, più di 10 veicoli (Infiniti e Renault comprese) a guida autonoma “in grado di viaggiare da soli anche negli incroci più trafficati delle città”. Con una eccezione: “Lei viene da Roma e mi dispiace deluderla ma lì ci vorrà del tempo in più”.
Pratt sembra più pragmatico e spiega che “per raggiungere la completa affidabilità, la tecnologia deve essere testata per trilioni di km mentre oggi siamo ancora all’ordine delle migliaia”. Come dire: andiamoci piano prima di affidare tutto all’auto. Anche se “grazie alle informazioni che possiamo raccogliere dai milioni di veicoli Toyota sparsi per il mondo, sarà più facile raggiungere l’obiettivo”.
Chi vincerà? Vedremo. Nel frattempo si divideranno (insieme ad altri) i 4 miliardi di dollari che il presidente Obama ha messo sul piatto per accelerare lo sviluppo e la produzione della guida autonoma. Puntando proprio su gente come Sierhius e Pratt.
Autorobot! In marcia! [cit.]
Voto Pratt e Toyota. Con la sicurezza non si scherza. E in questo caso non stiamo parlando di uno smartphone che si resetta… Come dimostra il disastro del missile vettore di Musk di questi giorni, la tecnologia è affascinante, ma va attivata cum grano salis.
[…] le cose siano tanto diverse, come ha riferito con un sorrisone grande così il capo ricerche della Nissan al mio Socio a Palo Alto in California, pochi giorni […]