Car2go lascia Miami. Il servizio di car sharing di Daimler chiuderà i battenti nella città della Florida. I 32 mila abbonati dovranno pensare ad altro per muoversi. La colpa, secondo quanto scrive il Miami Herald, sarebbe da imputare alla tassa da 1 dollaro che l’amministrazione della città ha imposto sul noleggio auto. Car sharing compreso. Per il sindaco di Miami Beach sarebbe solo una scusa: i tedeschi l’hanno presa al volo per uscire da un modello di business che non funziona.
Anche un solo dollaro in più in effetti può fare la differenza. Soprattutto se, come mi hanno raccontato in Ford nei giorni scorsi a Palo Alto, per almeno la metà di Millennials e generazione Z, il costo e la facilità di accesso sono parametri fondamentali per la scelta della modalità di trasporto.
Il dollaro extra può veramente aver messo fuori mercato a Miami Ccar2go rispetto ai prezzi di Uber X (il servizio più pop garantito da privati) e Lyft ,che offrono tariffe irrisorie (scese proprio a inizio anno) con un dollaro alla partenza, più 90 centesimi per miglia e 15 centesimi per minuto. Tanto più se sulle auto di Uber e Lyft si può salire in tre o quattro mentre la piccola Smart del Car2go garantisce solo due posti.
Uber e Lyft, dopo aver messo in pericolo la sopravvivenza dei tassisti americani (e non), rischiano di uccidere anche il car sharing. Almeno negli Stati Uniti e forse non ha tutti i torti il sindaco di Miami Beach quando sostiene che questo modello di business da quelle parti non funziona più. Meglio per Daimler (e gli altri) in Europa correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
[…] L’aspetto interessante è forse un altro. E’ una delle poche volte che si può leggere, con le accortezze del caso, quanto tutto questo può costare ai costruttori: nel 2021 i clienti saranno oltre 35 milioni e il car sharing sottrarrà al mercato auto 550 mila vetture (dato che già tiene conto delle immatricolazioni registrate dai differenti servizi), l’equivalente di 7,4 miliardi di euro. L’Europa soffrirà più degli Stati Uniti l’attacco alle vendite dei costruttori, con 182 mila auto perse ogni anno pari a 5,3 miliardi di fatturato in meno per l’industria. Oltre a un impegno di resistere al fenomeno Uber e Lyft. […]