Venerdì scorso, la Tesla di Elon Musk ha toccato in borsa il valore di quasi 41 miliardi di dollari, Pur avendo venduto nel 2016 solo 76.000 vetture elettriche e perduto 675 milioni di dollari, Oggi Tesla vale in borsa come la Nissan (che però ha venduto 5,5 milioni di veicoli) e più di due volte di Psa che si compre Opel. Pazzesco.
Musk non userà una Tesla ma un suo razzo di Space X per portarci sulla luna o su Marte, salvo che ne avesse bisogno lui per fuggire se Tesla andasse a rotoli. Ma non lo farebbe comunque, se è vero quanto ha detto di se stesso: “La mia mentalità è quella di un samurai. Preferirei fare harakiri che fallire”.
Credere o non credere a Tesla? Non crederci significherebbe che è stata una avventura della nostra immaginazione, che l’auto elettrica oggi in salita non ce la farà e che il mondo assomiglierà un po’ di più a gente come Trump. Musk tornerà a disegnare videogiochi come il suo Blastar, creato da lui ragazzino in cui bisognava distruggere gli alieni con bombe a idrogeno.
Quel che non accetto è che Musk stia ancora al fianco di Trump. Consigliere del principe, di un principe che odia l’ambiente (e molto altro). Proprio non ci posso credere, peggio che se fallisse Tesla.
Forse avresti dovuto informarti sulle motivazioni che ha dato Elon (lo ha spiegato bene) per giustificare la decisione di stare nella posizione di consigliere a Trump