C’è chi sostiene che la seduzione sia uno dei motori di Francia, uno stile di vita applicato a tutto, dalla politica al vino. O almeno sarebbe così dal Medioevo, dall’invenzione dell’amor cortese. Luca de Meo, ceo di Renault, e Carlos Tavares, ceo di Stellantis, fusione di Psa e Fca, non sono francesi d’origine ma i più francesizzati dei top manager dell’auto per sapere che dovranno essere molto seducenti per convincere della loro prossima rivoluzione.
Charles de Gaulle sosteneva che “Brigitte Bardot dà alla Francia più slogan di Renault”. Come dire che al costruttore era necessaria più séduction per comunicare, attitudine che oggi a de Meo non manca. Gli basterà facendo tutto lui? L’Arcuri di Billancourt (per numero di impegni, per simpatia è tutta un’altra cosa) dovrà tagliare costi e posti di lavoro, chiudere voragini nei bilanci, lanciare nuovi modelli, accelerare sull’innovazione, dare segnali forti ai mercati, soddisfare il governo francese, azionista rognoso. Anche se in cima ai suoi obblighi c’è riscrivere la nuova cohabitation con Nissan: da soli si va solo a sbattere.
De Meo chiuderà l’era Ghosn buttando via molto e tenendosi stretta la vera eredità dell’ingombrante predecessore: la primogenitura nell’elettrico. Oggi un vantaggio competitivo per Renault, come è l’ibrido per Toyota. Senza fermarsi: il caso Nokia è ormai da manuale.
Charles de Gaulle sosteneva poi che “la Francia non è la Francia senza la grandeur”. Come dire, la séduction va agghindata di assolutismo, attitudine che a Tavares non manca. Basti pensare che nel 2013 fu indicato alla guida di Psa soltanto due mesi dopo essere stato cacciato dalla Renault da Ghosn, dove era numero due. Per lui nessuna clausola di non concorrenza come avviene tra aziende rivali. Re in una notte, grazie a un intervento non detto del governo francese, azionista di Renault e ai tempi prossimo a entrare per la prima volta nel capitale di Psa per il salvataggio del gruppo automobilistico privato.
Oggi il Magellano della Senna è l’unico ceo dell’auto che ha prodotto utili nel primo semestre del 2020 nonostante il Covid (quasi 600 milioni), dopo aver rimesso a posto in tempi rapidissimi i conti di Psa e poi dell’acquisita Opel, fin lì un buco nero. Qualcuno dice: de Meo si metta in modalità Tavares e per Renault è fatta.
Con Fca in pancia, Stellantis è il quarto gruppo mondiale per vendite (dati 2019). Roba da grandeur. Se poi l’operazione funzionasse anche per il destino delle fabbriche in Italia, ne sarei sedotto.