Non l’ho ancora vista dal vivo ma mi ha punto sul vivo la MG Cyberster, prototipo quasi definitivo della spider elettrica che andrà in vendita l’anno prossimo, centenario del marchio MG. Ci volevano i soldi dei cinesi per far tornare una due posti a cielo aperto, bellezza e superfluo. Altra lezione per noi europei.

MG è una storia molto British interrotta nel 2005 per bancarotta, due passaggi di mano e dal 2007 proprietà cinese Saic (sesto gruppo mondiale nel 2022). Al lavoro in silenzio su MG per anni, base europea in Inghilterra e da qui improvvisamente una specie di nuova operazione Overlord: dopo un timido sbarco nel 2019, MG ha raddoppiato le vendite in Europa tra il 2021 e il 2022 e corre come se non ci fosse un domani per questo 2023. Segreto non segreto: prezzi competitivi, design, qualità, elettrificazione spinta ma non troppo, suv ma anche wagon e cinque porte.

E adesso spider. Cyberster è la scommessa di un ritorno – voglio crederlo non solo di MG – di un tipo di carrozzeria sparita, troppo di nicchia perché qualsiasi costruttore se la possa permettere nei marosi del mercato. Dico spider con il tetto in tela dal prezzo accessibile, non cose spaziali tipo Ferrari Roma con il suo V8 da 620 cavalli o Aston Martin Vantage Roadster rimasta in vendita soltanto con un V8 perché quelle con un V12 sono già sold out.

MG ha fatto la storia delle piccole spider insieme all’Alfa Romeo nel Novecento finché alla fine degli anni ’80 è arrivata Mazda con la MX-5, unica baby spider che vive e lotta ancora insieme a noi. E onore a Bmw che, salendo un po’ di categoria, ha investito sulla Z4. Altre sono già morte come la bella Fiat 124 spider (benché sviluppata e costruita in jv con Mazda) o stanno andando a morire, come Audi TT Roadster, e così sia.

MG Cyberster è un ritorno al futuro perché è elettrica, e dunque scarta. Non si sa nulla del prezzo, ma sarà cinese. Curioso che le sole notizie ufficiali siano state date dal ministero dell’Informazione e della Tecnologia di Pechino, il Mit, prima che dal costruttore al Salone di Shanghai (dove per altro l’auto non è stata esposta, altra magia cinese): come dire, ricordatevi che Saic è un gruppo in mano pubblica. Quindi una lunghezza di 4,54 metri – grande rispetto ai quattro metri circa dell’ultima MG TF, della Miata e della Z4 da 4,32 – un motore elettrico sul posteriore da 250 kW sulla versione d’ingresso, secondo motore sull’anteriore da 400 kW sulla versione top.

Per Cyberster si parla di un peso di circa 1.850 chili (con un sole motore), contro i poco più di mille della vecchia MG TF a benzina. Dunque non sarebbe agile come una spider d’antan? Avrebbe uno 0-100 da meno di 3 secondi. E la batteria poggiata sul pianale di quanto la alzerebbe da terra, come non dovrebbe mai accadere su una spider? MG per adesso ne ha una alta solo 11 centimetri, domani chissà. “Su Cyberster – ha detto Carl Gotham, direttore del centro stile prototipi – abbiamo immaginato un design che rispetti il glorioso passato del marchio e perpetui una lunga striscia di roadster sportive, in linea con il nostro impegno verso la mobilità elettrica”. MG e ancora MG, cinese o inglese fate voi.

Al primo incontro bisogna chiedere a Jean Philippe Imparato, ceo di Alfa Romeo, cosa ne pensa di MG Cyberster. Da astuto comunicatore qual è, ha già detto “un giorno mi piacerebbe avere un’auto come la Duetto“. Facile immaginare Carlos Tavares che alza gli occhi al cielo. Io li abbasserei subito se passasse anche dalle nostre parti una spider col tetto in tela dal prezzo accessibile e vabbè, elettrica.

@fpatfpat

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