Taxi elettrici a Roma. Utopia? Non proprio. Far diventare Roma come Amsterdam non è poi così difficile. Anche se oggi nella capitale ci sono in circolazione solo due Nissan Leaf elettriche adibite al servizio taxi della compagnia 3570. Troppo poche.

In realtà, per aumentare la flotta di taxi elettrici basterebbe un minimo sforzo: secondo Nissan Italia, con sole 15 colonnine di ricarica veloce (uguali a quella già posizionata all’aeroporto di Fiumicino in grado di ricaricare i veicoli in meno di 30 minuti da zero all’80%), il servizio di taxi a batterie potrebbe decollare e contare su almeno 100 vetture. Un piccolo investimento che darebbe un segnale di inversione importante a una città che, in tema di mobilità e trasporti (e non solo), sembra sempre meno attraente.

A quel punto, se fossi in Nissan, mi spingerei anche oltre: sposerei la causa Uber, il servizio di noleggio con conducente gestito con una semplice app. In attesa dei taxi robot, cosa di meglio di una speciale flotta di Nissan Leaf nere di rappresentanza da inserire nel servizio di Uber? L’idea l’avevo lanciata a Francoforte parlando con Gareth Dunsmore, a capo della strategia veicoli elettrici di Nissan Europe. Il manager inglese se l’era cavata con un sorriso. Nulla di più. Al posto loro, ci penserei. Sempre che non lo stiano già facendo.

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