L’annuncio di una collaborazione con Google per l’auto che si guida sola rappresenta un indubbio colpo in termini di immagine per Fiat Chrysler e contribuirà, insieme alla “ripulitura” dei bilanci realizzata da Marchionne negli ultimi anni, a rendere il gruppo più appetibile per un eventuale partner. Fin dal 2005, anno in cui GM versò a Fiat 2 miliardi di dollari per cancellare l’opzione put e l’obbligo di acquistare Fiat Auto, e le banche rinunciarono ad esercitare l’opzione di conversione prevista dal prestito di 3 miliardi di euro concesso a Fiat tre anni prima, l’agenda è sempre stata quella di vendere alle migliori condizioni possibili.

Non c’è dubbio che nel tempo ‘Lucky Sergio’ ci abbia preso gusto a giocare con le automobili, un business assai più divertente di tutti quelli in cui aveva operato in precedenza, e che l’acquisizione di Chrysler (ma sarebbe più corretto dire di Jeep), servita a Fiat su un piatto d’argento nel 2009 e completata nel 2014, abbia cambiato radicalmente le cose (salvando dal fallimento la stessa Fiat). Ma, nella sostanza, tutte le mosse di Marchionne sono sempre state strumentali alla vendita, eventually.

Più che un’alleanza, sembra una fornitura di un centinaio di auto che, a quanto pare, Google ha intenzione di comprare; nessun impegno di investimento da parte di FCA, naturalmente. Mi dispiace contraddire il mio Editor, ma non c’è alcun campionato di self-driving vinto, e certamente non sarà la Chrysler Pacifica la prima auto che si guiderà da sola, come invece recita il titolo della velina del Corriere di qualche giorno fa..

I marchi premium tedeschi, Mercedes, Audi e BMW, sono di gran lunga più avanti di FCA nello sviluppo, così come Volvo, Toyota e Honda, e hanno già investito miliardi.

E nemmeno si tratta di un accordo esclusivo. Da mesi Google era alla ricerca di un partner,  ma vuole tenersi le mani libere per ulteriori collaborazioni. Già lo scorso dicembre era stato annunciato un progetto comune con Ford, e numerosi sono stati gli incontri con GM. Così come nel caso di Apple con BMW e Daimler, pare che il problema sia stato la indisponibilità a condividere i dati dei clienti. La preoccupazione dei costruttori è di fare la fine dei fabbricanti di smartphone, che hanno perso il controllo del rapporto con i clienti, il cui interfaccia è rappresentato oggi principalmente dal software Android di Google.

Il che, evidentemente, per i motivi di cui sopra, non rappresenta un problema per Marchionne.

Commenti
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    Giuste osservazioni. Ma ora tutti sanno che Fca fa la macchina con Google , anche chi non sapeva che ci fosse la guida autonoma. Comunque la aprte più interessante della guida autonoma rigurada i camion più che le auto .O comunque le auto pubbliche.

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    8 articoli consecutivi su FCA, 6 dei quali sullo stesso argomento, la stessa cosa scritta da 6 persone diverse, capisco che ognuno voglia dire la propria, ma nell’ultima settimana sono accaduti anche altri eventi nel mondo dell’auto. Cambiamo per cortesia il titolo in FCABLOGGER?
    Grazie.

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    Caro lettore, il tema è così cruciale che abbiamo deciso di discuterne pubblicamente, come raramente accade sulla Rete se non si tratta di argomenti da bar sport (per altro a mio parere spesso nobilissimi). Da posizioni diverse e perfino critiche tra noi e in piena autonomia, valore impagabile di questo blog. Grazie comunque, abbiamo attirato la sua attenzione e prometto che cambieremo presto registro. Se l’auto e il tech ce lo permetteranno (fp)

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    Da lettore del blog apprezzo invece questo approfondimento. Diversamente dalle da voi citate “veline” del Corriere, ho la possibilità di capire e farmi un opinione.
    Anche perché il tema è di per sé cruciale, non tanto per FCA, ma per l’intero settore. Nei fatti Marchionne è il primo big a stringere la mano a Google: ed è interessante capire se si trasformerà in un abbraccio letale o in una spinta verso un futuro tecnologico che questo marchio, più di altri, non ha.

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    Buonasera, la mia attenzione è stata attirata molti mesi fa, siete l’unico blog automobilistico italiano che leggo tutti i giorni, tutti gli altri blog che leggo sono esteri. Per questo auspico un allontanamento dal “monotema”.

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