Salone Ginevra 2019

Fca e Renault, un matrimonio che non s’ha da fare. O forse sì. Ma per Riccardo Ruggeri, scrittore, da operaio Fiat ad amministratore delegato di New Holland con gli Agnelli, poi consulente manageriale in giro per il mondo e amico in lotta con un male per il quale, dice, “ho una trimestrale di rispettare”, l’esito è già scritto.

Anzi, l’ha scritto. Nel suo instant book, “Fca remain o exit?”,  RR ripercorre i dieci anni che hanno rivoluzionato Fiat per la fusione con Chrysler sotto la guida spericolata di Sergio Marchionne, trasformando l’azienda torinese in una azienda americana a tutti gli effetti.

Per chi segue RR, non ci sono novità di giudizio rispetto ai suoi precedenti libri (“Parola di Marchionne” e “Fiat, una storia d’amore, finita”) e ai tanti Camei sul suo blog.

Scrive sempre da investitore soddisfatto: Marchionne non l’ha mai tradito facendo gli interessi degli azionisti, come detto ed eseguito fino all’azzeramento del debito. A lui dedica nell’ultima pagina una lettera aperta post mortem, “i due figli (prediletti) dell’ascensore sociale”.

RR usa però questa volta una tecnica di scrittura dichiaratamente per i “Millennials e la generazione Z”: frasi brevi oltre che lucide. Il linguaggio è tutto. Ha ragione, come sulla lettura del decennio di Fiat Chrysler che del resto abbiamo condiviso più volte anche qui su Carblogger.it.

Cito solo un passaggio sul prodotto – la crisi è sempre di prodotto –  perché è la cosa principale che ho imparato seguendo in questi anni il settore e che RR conosce naturalmente dal di dentro. Saltare cicli di prodotto, come ha fatto Marchionne in nome degli obiettivi finanziari, è molto più che rischioso: “Fai un sacco di soldi – dice RR – ma uccidi l’azienda”. Da imparare a memoria.

“Fca, remain o exit?”, dopo il no del governo francese a Fca e “la scoperta della mancanza di un piano B” da parte di John Elkann, RR ha deciso: ecco le sue parole.

“So quanto vale oggi Fca. È un oggetto molto diverso rispetto a quello del 2009. ‘Offrendosi’ a Renault ha confessato, e non poteva fare diversamente (comunque chapeau per la lucidità di autoanalisi), il suo ruolo ancillare nel Grande Gioco 2.0 del futuro dell’auto mondiale. Un’alleanza con un gruppo altrettanto ancillare come Renault, significa consolidare due grandi eserciti convenzionali, fatti di caserme e di fantaccini, in un mondo ormai dominato dalla guerra elettronica. Come investitore non ho dubbi: monetizzare, quindi Exit”.

(“FCA remain o exit?” Grantorino Libri editore, 197 pagine, luglio 2019. E’ disponibile in casa editrice al prezzo di 10 euro anziché 20 di copertina più 2 euro di spedizione Poste Italiane. Pagamento via Paypal, carta di credito, bonifico bancario. Contatti: distribuzione@grantorinolibri.it. )

Commenti
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    Ho letto il libro in poco piu di un’ora. Ruggeri esordisce con un frase: ‘ Con questo libro la mia traiettoria Fiat si chiude. Resta la mestizia per come è finita.’
    Quella mestizia nel pensare a cosa è stata l’auto italiana e cosa è purtroppo ora, è un sentimento che mi pervade da anni e che Ruggeri conferma con parole lapidarie: l’Italia non ha più un’industria dell’auto, è come la Spagna.
    I mandanti di questo crimine hanno nomi e cognomi ma nel paese dei balocchi vengono osannati come degli dei in terra. Siamo un paesotto di provinciali in tutto e per tutto.

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