Elettriche, qualcosa si muove. I numeri per carità restano quelli di una piccola (qualcuno dice infinitesima) nicchia. Eppure forse sta finalmente uscendo il vero, almeno per oggi, dna dell’auto elettrica: la mobilità urbana. Inutile ora sperare di più. Negli ultimi giorni diverse iniziative sembrano aver trovato all’elettrica la sua missione: il servizio taxi.

A Roma, la compagnia 3570 ha adottato alcune Nissan Leaf alle quali non si negherà neppure il viaggio da e per l’aeroporto di Fiumicino: l’accordo con la casa giapponese prevede l’installazione di una colonnina di ricarica rapida presso lo stallo taxi dell’aeroporto, in grado di ricaricare le Leaf dell’80% in meno di 30 minuti. Non solo. A disposizione dei tassisti a batteria ci sarà anche una stazione di ricarica mobile realizzata su una Nissan NV400 per rifornire di energia dal 30 all’80% in 15 minuti.

Nissan Leaf Taxi Amsterdam

La stessa Leaf è stata introdotta nelle scorse ore anche nel servizio taxi di Madrid mentre a Barcellona è operativo l’e-NV200 il van utilizzato, in versione tradizionale a benzina, come taxi ufficiale a New York. I taxi Leaf (60) sono attivi anche ad Amsterdam dove una compagnia, come mi ha raccontato mia moglie che ne ha utilizzato (per caso) uno (quello che vedete in foto qui sopra), li ha assegnati a persone sopra i 50 anni rimaste senza lavoro. Taxi elettrici Nissan però sono attivi in Giappone, Zurigo, Londra, Città del Messico e San Paolo (Brasile).

Sempre di queste ore è la notizia che 167 Tesla Model S saranno in servizio taxi all’aeroporto di Amsterdam mentre 34 berline e6 della cinese Byd circoleranno nelle strade di Brussels. Piccoli numeri ma la direzione intrapresa dall’auto elettrica, soprattutto se si potrà contare su stazioni di ricarica veloci nei parcheggi dedicati alla categoria, sembra essere finalmente quella giusta. E vincente.

Commenti
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    Forse 167 è un refuso, visto il prezzo delle Tesla! Vabbè che gli olandesi sono ricchi, ma…

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