Erano passate solo poche ore dalla presentazione del piano strategico di Opel denominato PACE! da parte del nuovo Ceo Michael Lohscheller, quando Carlos Tavares, Ceo di Psa, ha ammesso pubblicamente che la salute finanziaria del marchio tedesco negli ultimi tempi è peggiorata rispetto alle ipotesi assunte durante lo sviluppo del piano. “The situation gets worse by the day”, ha detto Tavares senza fornire ulteriori dettagli, e le azioni del gruppo hanno perso in un attimo il 2.2%.

In effetti, l’ottimismo che caratterizza il piano di Opel è in contrasto palese con la situazione attuale, che sembra precipitata da quando Psa ha rilevato il marchio da Gm. Nel mese di ottobre, nonostante il lancio del crossover Grandland X, le vendite nel Regno Unito (con il marchio Vauxhall) sono crollate, ed in Germania la quota è calata di quasi mezzo punto. Qualche settimana fa, Psa aveva annunciato di voler tagliare del 25% la forza lavoro (circa 400 persone) nella fabbrica di Ellesmere Port in Inghilterra, dove si assembla l’Astra, per rafforzarne la competitività rispetto alle fabbriche francesi, dove pare che i costi di produzione siano inferiori del 50%.

Nei contenuti, il piano ricalca in tutto e per tutto i due piani sviluppati e realizzati con successo da Tavares per Psa negli ultimi anni, “Push to Pass” e “Back in the Race”,  grazie ai quali il gruppo francese ha raggiunto un margine operativo della divisione auto del 6%, generato un flusso di cassa cumulato al netto degli investimenti pari ad oltre 8 miliardi, ridotto i costi di produzione unitari di 700 euro ed abbassato il punto di pareggio di un milione di veicoli.

Analogamente, Opel dovrebbe essere in grado entro il 2020 di ridurre i costi di produzione della stessa entità, e di generare un flusso di cassa positivo a livello operativo, abbassando il punto di pareggio ad 800mila unità e riducendo di quattro punti percentuali il divario di prezzo nei confronti della concorrenza. Inoltre dovrebbe raddoppiare le esportazioni in una ventina di nuovi mercati ed incrementare le vendite dei veicoli commerciali leggeri del 25%.

Nonostante il management abbia ribadito di non voler chiudere fabbriche in Europa, né  di voler ricorrere a licenziamenti, entro il 2024 Opel dovrà adottare unicamente le due piattaforme di Psa (oggi ne utilizza nove), così come le famiglie di propulsori passeranno da dieci a quattro. In compenso, l’imponente centro di ricerca e sviluppo di Ruesselsheim, che impiega circa un quinto dei dipendenti Opel, diventerà un centro globale di competenze per lo sviluppo di vetture elettriche e a guida autonoma.

“PACE! will unleash our full potential. This plan is paramount for the company, to protect our employees against headwinds and turn Opel/Vauxhall into a sustainable, profitable, electrified, and global company”, ha dichiarato Lohscheller, convinto che ci sia uno spazio nel mercato mondiale per un marchio tedesco con una tecnologia accessibile a tutti ed un posizionamento perfettamente complementare agli altri marchi francesi del gruppo.

Personalmente, ho dei dubbi che gli obiettivi del piano verranno raggiunti entro le scadenze indicate e ho dei dubbi che entro tre anni Tavares sarà in grado di realizzare dall’acquisizione di Opel oltre un miliardo di euro all’anno di sinergie.

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