Mi ha stupito non poco che Alfa Romeo Tonale non sia tra le 7 finaliste dell’Auto dell’anno, premio di una giuria europea di giornalisti specializzati che forse non fa vendere più auto ma fa bene all’immagine di marca e al modello vincente. Possibile che sia stata esclusa la macchina della resurrezione Alfa, il modello con cui “abbiamo decuplicato gli ordini” secondo il ceo Imparato? Confesso che ho pensato di chiamare qualche amico e collega della giuria per farmi raccontare in modo off come è andata per poi scrivere, come si dice, un pezzo informato. Ma poi ho deciso di mettermi dalla parte del lettore e provare a ragionare a fari spenti come uno di voi.

E così Alfa Romeo Tonale non ce l’ha fatta. Capita, anche se mi ha colpito il commento di un lettore di Quattroruote: “E’ il primo anno che mi sembrano migliori le eliminate delle ammesse”. Il caso mi porta indietro ad altri tempi, quando il gruppo Fiat faceva il gruppo Fiat e per una storia simile chissà cosa sarebbe successo in molte redazioni. Personalmente, ho guidato la Tonale e l’ho trovata a posto. Il suo design non mi dice niente, lo trovo anonimo ma non amo nemmeno i suv, dunque non faccio testo.

La bocciatura di Tonale mi ha stupito perché, negli insondabili equilibri fra prodotto e informazione che pesano in questi premi, Alfa Romeo ha gestito bene la comunicazione. L’auto è subito stata raccontata come un nuovo inizio del marchio in nome della qualità, dopo anni di conti in rosso, di otto ceo in un decennio, di voci di cessione e infine il passaggio dentro Stellantis, dove è  diventato uno dei 14 marchi. Una narrazione carica forse di attese eccessive ma sulla quale hanno messo ripetutamente la faccia sia Imparato che il ceo del gruppo Tavares. Due veri car guy, per dare una definizione non di moda ma che con Alfa fa scopa.

La versione ibrida plug-in è arrivata solo adesso, dopo che Tonale è stata lanciata con motori tradizionali e con un ibrido a metà strada fra un mild e un full. Sistema intelligente se non furbo per risparmiare sui costi, quanto politicamente scorretto in tempi di elettrificazione spinta. Per forza e non per amore, ma questa è un’altra storia.

Tonale poco elettrica per la new wave, roba da cancel culture, o c’è stato altro per dirle no?

La parola passa al mercato, vero giudice supremo. Se però l’Alfa Romeo Tonale fosse andata persa a causa della transizione all’elettrico, il titolo che viene è troppo facile. Forse troppo, non prendetelo per oro colato.

@fpatfpat

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