Com’era prevedibile, a distanza di giorni la presentazione della nuova Giulia continua a suscitare i commenti di analisti e appassionati.
I primi tendono ad essere scettici sul rilancio di Alfa Romeo: “While the new car will probably look great and boast huge power and performance, we think it is still developed on the cheap, far from production ready and unlikely to sell in large quantities. Despite our love of Alfa’s past, we’re unconvinced by its future” ha detto Max Warburton di Sanford Bernstein. I secondi apprezzano l’iniziativa di Marchionne e chiedono fiducia nel suo operato.
In ogni caso, esiste un nesso tra il destino di Alfa e l’idea di Marchionne di fondere FCA con GM, nel senso che il valore di FCA, una volta sfilata Ferrari, dipende molto dall’appetibilità del marchio Alfa Romeo, dalla credibilità del piano prodotti, e dalla possibilità di raggiungere effettivamente gli obiettivi fissati (400mila unitá entro il 2018).
Di conseguenza, da un punto di vista finanziario, sembra coerente la mossa di investire in Alfa Romeo (5 miliardi di euro nei prossimi tre anni) e di rinviare gli investimenti per gli altri marchi del gruppo che di fatto oggi finanziano lo sviluppo Alfa. Comunque sia, non ci sono abbastanza soldi per tutti, lo stesso Marchionne ha ammesso che “Fiat non si sarebbe potuta permettere di rilanciare Alfa Romeo”.
Da un punto di vista industriale le cose stanno però diversamente. Pare che in America siano un po’ nervosi, dal momento che dalla vendita di SUV e pick-up provengono oltre la metà dei profitti FCA, e mantenerne la competitività dovrebbe essere una priorità assoluta. Un blogger molto seguito, da sempre critico nei confronti di Marchionne, è arrivato a dire che “pinning the future of FCA on having the Alfa Romeo brand going from zero-to-Audi in less than three years is not just folly, it’s pure, unadulterated, egomaniacal absurdity“. Tra i veicoli il cui ciclo di vita è stato prolungato a fine 2017 ci sono modelli come il Ram 1500 e la Jeep Wrangler, mentre il nuovo Grand Cherokee è stato rinviato per un periodo di tempo non specificato.
Difficile capire dove stia la verità, e prevedere quale sarà la sequenza dei prossimi eventi. Anche secondo i piani ufficiali, non vedremo la “vera” Giulia, quella per tutti i giorni, prima di un anno, un crossover compatto non dovrebbe arrivare nelle concessionarie prima del 2017, ed una nuova “ammiraglia” entro il 2018. Nel frattempo, ancor prima che a nuovi clienti, i partner potenziali di FCA rappresentano la prima audience a cui si rivolge Marchionne con il rilancio di Alfa Romeo: se, quando, come e dove spenderà i soldi dipenderà, come sempre, dal gioco delle opportunità.
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