La seconda vita di Opel non è una second life virtuale ma una rinascita vera. Il marchio tedesco è stato acquistato dai francesi di Psa nel 2017 e sotto la guida di Carlos Tavares è risorto. Ma la vera notizia è il “come” è risorto, dopo aver aperto voragini nei conti del precedente proprietario Gm e divorato tanti top manager alla ricerca di una linea di galleggiamento.
Opel, con una storia lunghissima che attraversa tre secoli partendo da macchine da cucire, è stata una dannazione per gli americani di Gm. Fino al giorno che piuttosto che perdere altri soldi – e dopo non averla venduta a Marchionne nel 2009 per resistenze essenzialmente politiche in Germania – Gm l’ha data a Tavares seguendo lo schema più congeniale dell’asse storico franco-tedesco: una operazione carolingia.
Gli analisti calcolano che Opel abbia fatto perdere a Gm dal 2000 al 2016 circa 20 miliardi di dollari, prima che nel marzo dell’anno successivo fosse ceduta a Psa.
E che ci ha fatto Tavares? Un miracolo. In poco più di un anno l’ha portata in utile e a fine 2018 Opel segnava un margine operativo del 4,7% (per dire, Mercedes è al 5,2% nel secondo trimestre).
Opel sta ora rinnovando la gamma – cancellando le piccole Adam e Karl oltre alla Cascada cabrio – mentre è in arrivo la best seller Corsa anche elettrica. Non è mai stato un marchio che fa sognare, però ha una immagine di solidità. Il suo ceo, Michael Lohscheller, dall’1 settembre è nel direttorio di Psa. Altro segno di questa rinascita.
San Carlos ci sa fare: taglia costi, condivide piattaforme, vende al prezzo migliore, per semplificare un lavoro enorme che riguarda Opel e non solo. Se non perdesse un sacco di soldi in Cina – al punto che il partner locale Dongfeng nonché socio di controllo del gruppo a Parigi (insieme allo stato francese e alla famiglia Peugeot con quote paritarie) starebbe pensando a sganciarsi e fare cassa – Tavares potrebbe volare ancora più alto.
Ha trattato con Fiat Chrysler mentre Fiat Chrysler però trattava con Renault, forse non ha trattato con Tata per Jaguar Land Rover anche se molti pensano (io compreso) che lo abbia fatto o almeno sia stato tentato. Resta che in Europa si muove come nessun altro.
E Opel über alles: un analista come Max Warburton sostiene che il margine di Opel potrebbe presto salire al 6% (come quello di Mercedes, sempre al 6%…). Ma non ditelo a Gm.
[…] come il tentativo ultimo di salvare Ford Europa dalla chiusura, come ha invece fatto Gm con Opel dopo anni di perdite ben maggiori, ceduta a Psa nel […]