E due. La prima volta in luglio. Nei giorni scorsi la Cancelliera Merkel ha di nuovo difeso il futuro (prossimo) delle Case tedesche premium. Audi, Bmw, Mercedes e Porsche per intenderci. Secondo quanto riportato dalla Reuters il target sulle emissioni di CO2 di 95 grammi per km da raggiungere in Europa nel 2020, grazie alle pressioni della Germania, sarebbe ancora in discussione. Una fonte interna (e anonima) all’Unione Europea avrebbe rilevato come la Merkel abbia chiesto di lasciare più tempo a disposizione dell’industria automobilistica per raggiungere il target dei 95 grammi. In particolare la Germania propone di applicare il limite dei 95 solo all’80% delle vetture vendute nel 2020 salendo poi di un 5% ogni anno fino al 2024. Ovvero, in termini concreti, di spostare l’obiettivo al 2024. I tedeschi sarebbero appoggiati dall’Inghilterra (a difesa di Jaguar e Land Rover?) e da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia.
La classifica redatta da Jato Dynamics, azienda leader per la consulenza e la ricerca nel campo automotive, per il 2012 d’altronde parla chiaro: la più virtuosa è la Fiat con emissioni medie di CO2 di 119,8 grammi per km, seguita da Peugeot con 121,2 grammi e Renault con 121,3. Audi è al 16° posto con 139,3, Bmw al 17° con 140,9 e Mercedes al 20° con 147,8.
Prossimo appuntamento il 14 ottobre alla riunione dei ministri dell’Ambiente in Lussemburgo. Ministro Orlando (twitter @AndreaOrlandosp) si faccia sentire a difesa di quella (poca) industria automobilistica italiana ancora viva. Perché i patti son patti. Anche per la Grande Germania, liebe frau Merkel.
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