Ormai non si parla di altro. E anche su Carblogger ne abbiamo scritto in diverse occasioni. Prima Google, poi Apple e ora Samsung: tutti vogliono produrre la propria bella auto. A queste, come raccontano in Giappone, si aggiunge anche la Sony che avrebbe acquistato la ZMP, azienda che si occupa di guida autonoma. E di sicuro a questo punto anche Microsoft potrebbe essere della partita.

Tutti nuovi produttori di auto. Ma è possibile? Per come la penso, ogni competitor in più è sempre un vantaggio per tutti. Figuriamoci se i “nuovi” si chiamano Apple, Google, Samsung e Sony, realtà, almeno le prime tre, da miliardi di dollari di profitti da investire in nuove tecnologie a quattro ruote.

Detto questo però, passare dall’avere i soldi, a produrre e vendere un’auto ce ne passa. Faccio una sorta di sintetica lista della spesa da mettere nel carrello:

  • competenze: non sono sufficienti due – tre ingegneri rubati alle industrie auto. Pensiamo solo alla sicurezza delle vetture.
  • impianto produttivo: Tesla, per fare un esempio, l’ha preso a costo zero, rilevando quello ex Gm e Toyota. E ci ha pure guadagnato grazie al finanziamento dello Stato della California. Un’idea appoggiarsi a una Magna del caso, forse però non è sufficiente.
  • rete di vendita: non credo sia possibile in un’Apple Store.
  • assistenza: anche qui c’è da sviluppare e formare una rete di riparatori.

C’è poi la scelta di puntare direttamente sull’auto elettrica. Assolutamente corretto. Figuriamoci. E’ il futuro ed è la più semplice da produrre. Il problema sono i numeri raggiunti dall’elettrica finora troppo bassi: la Nissan Leaf che è la più venduta ha raggiunto solo circa 40 mila unità in tutto il 2014. Il business, anche a vedere ahimè le previsioni di vendita e in attesa della Cina, ancora non è in piedi. I nuovi produttori hanno la forza economica per resistere ma forse non la voglia o l’abitudine a farlo visto che ora aprono la cassa ed entrano soldi facili con margini elevatissimi che l’industria automobilistica si sogna.

E soprattutto … ma l’auto non era morta?

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