Maserati e Alfa Romeo fusi in un’unica società per puntare all’ennesimo spin off alla Marchionne. A leggere i titoli dedicati dai giornali italiani alla seconda trimestrale Fca sembra essere questo il nuovo coniglio nel cilindro del manager italo-canadese. Mi permetto di dubitarne. Lo spin off Ferrari, con azioni partite da 40 euro e ora oltre quota 90, può rendere credibile qualunque ipotesi sul tappeto. Così come gli ottimi risultati di Maserati che ha registrato un margine del 14% nel trimestre sull’onda del boom cinese della Levante. Ma Marchionne probabilmente intendeva altro quando ha ribadito nella conference call con gli analisti che le operazioni di pulizia del gruppo non sono finite.

I due spin off che il manager ha realizzato fin qui, camion e trattori nella Cnh e Ferrari sulle proprie gambe, si basavano su un progetto industriale cristallino: concentrare Fca sulla sola auto. Che poi la missione affidata dalla proprietà al manager sia, o meno, quella di fondere o vendere l’azienda è tutto un altro paio di maniche.

Se Fca deve puntare sull’auto ancora di più, restano due controllate da scorporare, vendere o fondere con altre aziende: Magneti Marelli e Comau. Ed è su questo fronte che forse potrebbero emergere novità dopo l’accantonamento da parte sudcoreana dell’accordo fra Magneti Marelli e Samsung. Anche da operazioni su questo fronte probabilmente deriverà il successo dei piani di Marchionne che vorrebbe chiudere in bellezza la sua esperienza in Fca consegnando al successore una liquidità aziendale di 4/5 miliardi entro il 2018.

Un piano che molti analisti continuano a considerare irrealistico. Ma su questo punto vale la pena accendere i riflettori su alcuni dettagli. Richard Palmer, il capo della finanza Fca, ha spiegato agli analisti che i risultati trimestrali del gruppo scontano due elementi negativi: la chiusura per ristrutturazione di tre stabilimenti in Usa (Belvidere, Toledo Nord e Sterling Heights) e l’avvio lento della produzione della Jeep Compass in Messico. Eventi che hanno fatto aumentare i costi e ridotto i ricavi per il calo delle consegne (Chrysler 200 e Dodge Dart uscite di produzione, meno Cherokee disponibili) ma anche perché migliaia di Compass sono rimaste nel limbo (finanziariamente parlando) dei piazzali e dei treni-bisarca prima della consegna e della fatturazione ai concessionari.

Se questa doppia tenaglia non ha impedito a Fca di registrare nel trimestre margini superiori all’8% in Nord America, è altrettanto chiaro che la leva degli alti investimenti e dei bassi ricavi, compressa nell’ultima fase, d’ora in avanti si capovolgerà assicurando l’effetto opposto: un boom del flusso di cassa.

Marchionne si è spinto a dipingere Fca come “il costruttore americano meglio posizionato al momento”. Il manager italo-canadese ha spiegato di aspettarsi prima o poi un calo del mercato Usa e per questo non ha aperto nuovi stabilimenti rinunziando alla produzione di auto (Dart e 200, come detto) pur di assemblare sulle stesse catene di montaggio più Suv, così come richiesto dal mercato.

In questo quadro spicca un punto interrogativo: l’Alfa Romeo. Davvero l’Alfa riuscirà a produrre i primi utili nel quarto quadrimestre del 2017 come Marchionne fece intendere presentando i dati del primo trimestre? Già solo questa incertezza prova quanto sia debole l’ipotesi di uno spin off dei marchi Alfa e Maserati. Al momento la produzione della risorta fabbrica di Cassino è di 650 pezzi al giorno fra Giulia e Stelvio, con prevalenza del Suv al 60%. Si fanno due turni su 5 giorni. Pochi straordinari ma sono scattate oltre 800 assunzioni, molte fra i figli dei dipendenti dello stabilimento laziale inaugurato nel lontano 1972 per produrre le Fiat 126.

Commenti
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    Ricevo da LPQT: “Complimenti al collega Diodato per l’analisi. Effettivamente il raggiungimento degli obiettivi del piano 2018 è legato al boom dei flussi di cassa, vale a dire un EBITDA nei due anni pari a 30 miliardi di euro, di cui 13,5 quest’anno. Circa il calo del mercato Usa, a proposito del quale
    Marchionne afferma che chi pensava a una domanda di 17,5-18 milioni di veicoli doveva aver fumato “illegal material”, faccio notare che 17,5 milioni era l’ultima previsione inclusa nel piano Fca. Non è che qualcuno si è divertito a mettere qualcosa di illegale nelle Marlboro di Marchionne?”

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