L’auto a guida autonoma è il tema principale del Tokyo Motor Show in corso e Carlos Ghosn, boss di Renault Nissan, ha dato la sua personale classifica su quali sono le maggiori difficoltà tecniche per quei costruttori che ci stanno lavorando. Mettendo da parte per una volta le questioni legali di chi dovrà pagare in caso di incidenti, della montagna di soldi che ci vogliono per sviluppare un sistema funzionante, dell’immenso cambiamento culturale che il progetto di nuova mobilità porta con sé.

Per Ghosn, oggi il primo problema nello sviluppo dell’auto a guida autonoma è “l’affidabilità”. Ovvio: il robot alla guida che prenderà il volante al posto nostro sotto forma di software e algoritmi, non deve sbagliare come gli umani, in vista di quella società a zero incidenti di cui molti costruttori oggi parlano.

Ma per Ghosn il secondo problema della guida autonoma è “la cartografia, avere le mappe“. Il robot guiderà pure al posto nostro, ma dove va se non ha una mappa che rappresenta la conoscenza e, da aggiornare in tempo reale tenendo conto di blocchi stradali e lavori in corso?

E’ la mappa del tesoro per Ghosn, che infatti non è il solo a considerarla tale. Google ci ha fatto la sua fortuna e per fortuna non è monopolista. Senza dimenticare la battaglia a suon di miliardi per accaparrarsi quelle di Nokia Here fra Uber e il trio Bmw, Audi e Mercedes (vinta dai secondi).

“Concordo con Ghosn”, mi ha detto qui a Tokyo Ken Koibuchi, capo del programma Automated Vehicle della concorrente Toyota, “le mappe sono fondamentali, il gps non è ancora sempre affidabile”.  Quanto aveva ragione nell’antica Grecia Anassimandro, con la sua prima terra a forma di disco …

Lascia un commento